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Tuo figlio sa dire “Grazie”? L’importanza della gentilezza

26 settembre 2017
SCRITTO DA: Redazione
TAG: educazione , gentilezza , comunicazione

Trasmettere ai bambini l’importanza di dire sempre grazie, di chiedere per favore o di dire buongiorno o buonasera quando incontrano qualcuno, o semplicemente quando entrano in casa, va oltre la semplice cortesia.

Significa insegnare loro a comunicare le proprie emozioni, a investire sui valori sociali e, soprattutto, ad essere persone migliori.

Ma cosa significa avere bambini educati?

Per creare una società basata sul rispetto reciproco, nella quale l’essere civili e la considerazione degli altri fa la differenza, è necessario investire su queste piccole abitudini alle quali, a volte, non diamo l’importanza che meritano.

Un errore che molte famiglie commettono è quello di insegnare ai propri figli queste norme di cortesia solo quando iniziano a parlare… ma possiamo educare un bambino a certi valori fin da quando è molto più piccolo, quando sembra non percepire alcune parole, alcuni atteggiamenti o espressioni.

In realtà, i più piccini sono dotati di grande sensibilità, della quale possiamo “approfittare”.

Un bambino trattato con rispetto, che, fin da piccolissimo, viene abituato ad ascoltare la parola “grazie”, accompagnata da un sorriso e da un tono sincero, capirà velocemente che si tratta di un potente rinforzo positivo e, poco a poco, lo svilupperà a sua volta.

È molto probabile che un bambino di 3 anni, al quale mamma e papà hanno insegnato a dire “grazie”, “per favore” e “buon giorno”, non comprenda ancora a pieno il valore di ciò che dice. Nonostante ciò, questo comportamento contribuirà a mettere radici profonde in ciò che sarà il suo carattere da adulto. Quando un bambino, nella sua piccola realtà, verifica cosa succede quando chiede le cose “per favore” e termina con un “grazie”, niente sarà più come prima.

Fino a quel momento intendeva queste parole come norme e non ne traeva un gran beneficio, se non a livello di “buona educazione”.

A quel punto, invece, il bambino proverà l’autentico effetto di trattare con rispetto i suoi simili e i risultati che quest’azione ha su di sé e sugli altri.

È una cosa eccezionale, una condotta che lo accompagnerà per sempre, perché trattare gli altri con rispetto significa anche rispettare se stessi e, cosa assai importante, fondare la propria vita sociale su un pilastro fondamentale: la reciprocità.

Che cos’è il principio di reciprocità?

Un semplice esempio: avete mai notato che se qualcuno è gentile con voi, tendete ad esserlo a vostra volta con lui? Bene, questo modo automatico, assolutamente spontaneo, di comportarsi è uno degli elementi che più contribuiscono alla creazione delle relazioni umane.

Oltre a rendere i nostri figli persone migliori, crescere bambini educati ci permette di contribuire, nel nostro piccolo, alla costruzione di una società più umana.

 

“L’educazione non cambia il mondo, cambia le persone che cambieranno il mondo” (Paulo Freire)